La cedolare secca è una tassazione agevolata sugli affitti che può essere scelta al posto della normale tassazione IRPEF. In alcuni casi può essere applicata una cedolare secca in una percentuale super agevolata al 10%. Ovviamente per farlo occorre che ci siano determinati requisiti, quindi non tutti possono usufruirne.
Vediamo che cos’è la cedolare secca in dettaglio e quando può essere applicata quella al 10%.
Che cos’è la cedolare secca
Si tratta di un regime facoltativo di tassazione che è agevolato e che viene pagato in sostituzione dell’IRPEF, così come delle addizionali regionali e comunali, calcolato in base al proprio reddito secondo le aliquote previste dalla normativa fiscale.
La cedolare secca pertanto prevede un importo fisso ed è più conveniente.
Chi sceglie questa opzione non dovrà pagare nemmeno l’imposta di registro e l’imposta di bollo, che normalmente si devono versare, per esempio, per registrazioni o proroghe dei contratti di locazione.
A fronte dell’agevolazione, il proprietario non potrà chiedere l’aggiornamento del canone di locazione, ivi compresa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo.
Le aliquote della cedolare secca
Le aliquote della cedolare secca sugli affitti sono due: 21% e 10%.
Questa opzione è stata introdotta per combattere l’evasione fiscale in materia di affitti ed è regolata dal Decreto Legislativo n. 23 del 14 marzo 2011.
La cedolare secca al 21% viene applicata sui contratti d’affitto a canone libero di immobili locati a fini abitativi.
Invece, la cedolare secca al 10% si applica ai contratti d’affitto a canone concordato.
L’applicazione di questa tassazione non è automatica, ma è un’opzione da esprimere in sede di registrazione del contratto di affitto e da comunicare tramite modello RLI.
Quali sono i requisiti per la cedolare secca al 10 per cento
Come detto, la cedolare secca al 10% riguarda solamente i contratti di locazione a canone concordato, quelli cioè che presentano dei limiti per quanto riguarda l’importo dell’affitto mensile in base ad accordi nazionali.
Ma, oltre a ciò, trattandosi di una super agevolazione, è sottoposta a requisiti più stringenti, cioè non riguarda tutti gli affitti a canone concordato.
La cedolare secca al 10% può essere applicata solamente nei seguenti casi:
- per i contratti di affitto a studenti universitari;
- nei Comuni che presentano una mancanza di soluzioni abitative o che sono densamente popolati;
- nei Comuni in cui vi sono state calamità naturali;
- per gli affitti transitori disciplinati dalla legge n. 431/1998.